La mostra offre un percorso unitario di ricerca e documentazione storica dei luoghi e dei siti commemorativi più importanti dell’Emilia-Romagna: Casa Cervi, l’ex Campo Fossoli, Villa Emma e Monte Sole.

La mostra offre un percorso unitario di ricerca e documentazione storica dei luoghi e dei siti commemorativi più importanti dell’Emilia-Romagna: Casa Cervi, l’ex Campo Fossoli, Villa Emma e Monte Sole.
l tema della mostra, l’ultima realizzata dalla Anne Frank House di Amsterdam, è la storia della Shoah raccontata attraverso un’angolazione biografica. Fotografie, molte della quali inedite, immagini, citazioni delle pagine del diario di Anne raccontano della condizione di una famiglia ebrea nel periodo nazista.
Una selezione di pregiate stampe da originali scattate in Africa e in India da Lidio Cipriani tra il 1927 e il 1953 , permette di comprendere in quale modo la fotografia ’scientifica’ possa essere asservita agli scopi del pregiudizio razziale.
Curata dal Fritz Bauer Institut di Francoforte sul Meno e distribuita, in esclusiva per l’Italia, da Pro Forma Memoria, la mostra si compone di pannelli con immagini attuali del complesso concentrazionario di Auschwitz Birkenau
Helga Weissova nasce a Praga nel 1929, nello stesso anno di Anne Frank. Con i genitori, di origine ebraica, viene internata nel ghetto di Terezin poco dopo il suo dodicesimo compleanno.
Un viaggio nell’infanzia del primo Novecento, l’età del ferro e del fuoco, per capire come la guerra, la morte eroica, il virilismo, l’esaltazione della divisa e delle armi divennero pane quotidiano per l’infanzia italiana.
La Mostra, realizzata dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, illustra, con impostazione scientifica e completezza storica, la persecuzione degli ebrei in Italia dal 1938 al 1945.
Il XX secolo, spesso definito come il “Secolo dei genocidi”, fu contrassegnato dalla volontà di alcuni governi al potere di procedere all’annientamento fisico e programmato di un gruppo di esseri umani.
“La Shoah in Europa” è la prima mostra in lingua italiana a carattere divulgativo che ricostruisce la storia del genocidio degli ebrei in un contesto europeo, dall’ascesa del nazionalsocialismo in Germania, con l’affermarsi delle prime misure antisemite, all’attuazione del progetto di sterminio, fino al processo di Norimberga. Realizzata dal Mémorial de la Shoah di Parigi, la mostra presenta un grande rigore scientifico e si avvale dell’ausilio di numerosi documenti , articoli di stampa e fotografie.
Il periodo che va dalle Olimpiadi di Berlino (1936) a quelle di Londra (1948) coincide con un’inedita politicizzazione dello sport. Il regime nazista e quello fascista hanno esaltato il corpo degli atleti, incentivando la pratica sportiva per promuovere il mito dell’uomo nuovo a sostegno di ideologie razziste e utilizzando lo sport come strumento di inquadramento delle popolazioni, di propaganda e di arma diplomatica. Tuttavia, anche in questo tragico periodo, lo sport è stato per numerosi atleti espressione di resistenza e di disobbedienza.