Il XX secolo, spesso definito come il ‘secolo dei genocidi’, fu contrassegnato dalla volontà di alcuni governi al potere di procedere all’annientamento fisico e programmato di un gruppo di esseri umani. Questa mostra propone un approccio comparato dei tre genocidi riconosciuti all’unanimità come tali: il genocidio degli Armeni dell’Impero ottomano, il genocidio degli Ebrei d’Europa e quello dei Tutsi in Ruanda. Originato dal greco genos (clan, gruppo) e dal latino caedere (uccidere), il termine genocidio fu coniato alla fine del 1943 da Rafael Lemkin, giurista ebreo polacco rifugiatosi negli Stati Uniti e riveste un significato giuridico molto preciso, differenziandosi per questo dagli altri crimini di massa. ‘Pulizia etnica’, ‘eterocidio’, ‘politicidio’, i crimini contro l’umanità rappresentano tutti delle infrazioni al diritto penale internazionale di gravità estrema, tuttavia non corrispondono a crimini di identica natura. Se tutte le sofferenze umane si equivalgono, ogni crimine di massa risponde ad una sua propria logica e persegue un obiettivo specifico.
Il Memorial de la Shoah di Parigi, impegnato nel promuovere attività di conoscenza e di prevenzione dei genocidi, insieme all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna propongono una mostra di vocazione didattica che offre a tutti i visitatori gli strumenti per comprendere i processi politici e culturali che hanno portato alla distruzione programmata di un popolo. Uno strumento di vigilanza per il presente e per il futuro.
Pro Forma Memoria distribuisce questa mostra in convenzione con l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna che la concede a condizione di favore.
Scheda tecnica:
La mostra si compone di:
• nr. 26 pannelli in polipropilene a colori, delle dimensioni cad. di cm 90 x 194
• Struttura autoportante su richiesta
La mostra si completa con una dispensa didattica per studenti.
Qui brochure e materiali relativi al lancio in Italia della mostra presso la Regione Emilia-Romagna.
Per saperne di più: